Regione Umbria. Bando regionale Ricerca e Sviluppo 2020

Fino al 20 marzo 2021 è possibile per le imprese umbre la presentazione di progetti finalizzati alla creazione di nuovi prodotti e processi, finanziabili a valere del bando regionale Ricerca e Sviluppo 2020:

https://www.regione.umbria.it/attivita-produttive-e-imprese/ricerca-e-innovazione/ricerca-e-sviluppo-2020

La Regione Umbria lo ha emanato in attuazione dell’Azione 1.1.1 dell’Asse I del POR FESR 2014-2020 “Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l’adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e nelle formule organizzative, nonché attraverso il finanziamento dell’industrializzazione dei risultati della ricerca”.

Questa misura è messa in atto coerentemente con l’indirizzo della RIS 3 – Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, volta a sostenere la valorizzazione dei risultati della ricerca, anche al fine di rafforzare l’azione di stimolo ai processi innovativi aziendali ed alla crescita e diffusione di una cultura specifica in questi campi d’attività.

I progetti debbono avere costi ammissibili per un minimo di € 130.000 e fino ad un massimo di € 1.500.000, con una durata prevista di 15 mesi (prorogabili fino a 18).

Il bando stanzia inizialmente € 3.624.000,00 e potrà essere incrementato in seguito. La percentuale di contributo pubblico varia a seconda della dimensione dell’impresa.

Le spese finanziabili, distinte per tipologia (componente Ricerca, componente Sviluppo), possono essere relative a:

  • costi del personale di ricerca;
  • costi delle strumentazioni, attrezzature, macchinari;
  • spese di consulenza
  • acquisto di beni per attività di ricerca;
  • spese generali.

MDP – MATERIALS DESIGN & PROCESSING S.R.L., grazie alle sue ultra ventennali competenze nel settore della Ricerca & Sviluppo & Innovazione, con particolare vocazione al trasferimento tecnologico:

https://www.mdpsrl.it/ricerca-e-sviluppo/

collabora con le principali Società che offrono servizi di consulenza e assistenza alle imprese per accedere ai fondi e contributi pubblici.

Anche per il bando regionale Ricerca e Sviluppo 2020 i nostri esperti sono a disposizione delle aziende per le attività di scouting, ricerca partner tecnologici, conduzione di attività di ricerca & sviluppo, progettazione, prototipazione e pre industrializzazione.

L’economia circolare può essere fattore di crescita aziendale

Dedichiamo uno spazio di approfondimento agli studi in tema di economia circolare come elemento di crescita e competitività aziendale. Nello specifico alle ricerche condotte dal Prof. Fabio Iraldo, docente di Management alla Scuola Superiore S. Anna di Pisa e Coordinatore dell’Osservatorio Green Economy dell’Università Bocconi.

In tal senso segnaliamo, innanzi tutto, un recenti libro: “Management dell’economia circolare. Principi, drivers, modelli di business e misurazione” (di Fabio Iraldo, Natalia Marzia Gusmerotti e Marco Frey, Ed. FrancoAngeli) per il quale è disponibile un’intervista del Prof. Iraldo che lo presenta, a questo indirizzo web:

https://www.letture.org/management-dell-economia-circolare-principi-drivers-modelli-di-business-e-misurazione-fabio-iraldo-natalia-marzia-gusmerotti-marco-frey

Un’altra risorsa dalla rete che linkiamo è alla presentazione sul tema: “Economia circolare, fattore di sviluppo, crescita, competitività aziendale” – https://eventi.ilsole24ore.com/wp-content/uploads/presentazioni/Iraldo.pdf

Ma lo studio che soprattutto ci piace mettere in evidenza è quello intitolato “Drivers and approaches to the circular economy in manufacturing firms” (https://www.researchgate.net/publication/332952831_Drivers_and_approaches_to_the_circular_economy_in_manufacturing_firms), presentato dal Prof. Iraldo in questa pagina LinkedIn:

https://www.linkedin.com/pulse/being-circular-makes-company-more-competitive-our-study-fabio-iraldo/?trackingId=67xMvbDHTS2t5lf8ZBIACw%3D%3D

In questa sintesi si introducono gli argomenti e le evidenze che sostengono la tesi per cui per un’azienda essere “circolare” la rende più competitiva.

Pertanto, viene detto, siccome ancora oggi la maggior parte delle aziende si basa ancora su modelli di business tradizionali, è molto importante fornire argomenti per convincerle ad adottare pratiche più circolari.

Lo studio, a tal fine, analizza un ampio campione di aziende manifatturiere italiane per capire in che misura i modelli di business esistenti si stiano avvicinando al nuovo paradigma di un’economia più circolare.

La novità del metodo adottato si sostanzia nell’offrire una visione complessiva del livello di adozione dei principi europei nelle aziende manifatturiere, evidenziando differenti approcci, incentrati su diversi elementi della catena del valore.

Inoltre si sviluppa un nuovo modo di misurare la suddetta integrazione, evidenziando la necessità di esplorare come il paradigma innovativo derivante dall’approccio “circolare” debba poi concretamente essere integrato nelle diverse funzioni aziendali (logistica, approvvigionamento, progettazione, produzione, marketing e  comunicazione).

Programma ARCA del CNR. Ambasciatori di Ricerca, Conoscenza, Ambiente

Per iniziare il nuovo anno con gli auguri a tutti noi di ritrovare equilibri, passati e futuri, antichi e nuovi, però con prospettive concrete ed operative che sappiano dare il senso della marcia che ci attende, vi vogliamo parlare del “Programma ARCA Ambasciatori di Ricerca, Conoscenza, Ambiente”, un progetto di comunicazione scientifica guidato dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche (in particolare il CNR Irsa – Istituto di Ricerca sulle Acquee).

ARCA ha come obiettivo principale quello di raggiungere il grande pubblico, parlando un linguaggio semplice e comprensibile, per informare circa le attività di ricerca, monitoraggio e tutela del territorio, che ogni giorno le istituzioni scientifiche compiono per salvaguardare l’ambiente, il territorio e la popolazione.

Il portale ufficiale del programma, che punta molto sui video e sulle forme social, è il seguente:

Programma Arca | (programma-arca.it)

Molto ricca di contenuti e frequentemente aggiornata anche la pagina Facebook del Programma ARCA:

Programmaarca (facebook.com)

Per realizzare questo programma il CNR si avvale della collaborazione di alcune fra le più importanti istituzioni scientifiche italiane: Università di Bari Aldo Moro, Jonian Dolphin Conservation (monitoraggio e la tutela dei delfini e dei cetacei nel Mar Ionio), ARPA Puglia (monitoraggio e la tutela ambientale), ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). ARCA gode inoltre del patrocinio delle Ministero dell’Ambiente e l’interesse del Ministero della Salute, MIUR e ANVUR.

I tre focus centrali su si dipanano le attività del progetto sono:

  • Cambiamenti climatici
  • Inquinamento della terra e dei mari
  • Produzione rifiuti solidi e liquidi

Magazine culturali che puntano su temi ambientali con reportage di qualità

Oggi vogliamo parlare di un fenomeno che ha colpito la nostra attenzione nell’ultimo periodo, vale a dire il fatto che diversi magazine culturali online, tra i più interessanti ed originali a nostro giudizio, stanno dedicando uno spazio crescente e qualificato ad argomenti che ricadono nel grande tema dell’ambiente, visto nelle sue differenti declinazioni.

Il taglio particolare delle pubblicazioni di questi portali, caratterizzati dalla sensibilità per gli aspetti culturali, sociali, antropologici, fa si che gli articoli da essi ospitati offrano angolature visuali inusuali, a volte inedite, con approfondimenti difficilmente riscontrabili nei media più tradizionali ed anche in quelli generalisti, seppur operanti principalmente nel web.

Iniziamo dunque questa breve rassegna, presentando il canale dedicato all’ambiente presente sul sito Youmanist.it, raggiungibile al sito: https://youmanist.it/categories/ambiente.

In questa sezione si trovano moltissime notizie, articoli e video, organizzate in linee distinte: dalla brevissime (chiamate “snack”), agli articoli veri e propri, per finire con gli approfondimenti più lunghi.

Da qui prendiamo, come esempio dei contributi forniti, la video intervista a Federico Rampini:

Esiste una risposta al cambiamento climatico? Intervista a Federico Rampini (youmanist.it).

Un’altra testata molto interessante che segnaliamo è il magazine CoseBelleMagazine.it (www.cosebellemagazine.it), un contenitore che spazia dal lifestyle all’arte, singolare caso di riciclo di un progetto nato dieci anni fa e rigenerato nel 2019 da un nuovo gruppo di redattori, che infatti hanno aggiunto al titolo del sito il termine “upcycled”.

Da questa fonte scegliamo un bell’articolo che tratta del cambiamento climatico presentando un progetto di ricerca e la relativa mostra prodotta dal Forte di Bard, in Val d’Aosta, incentrata sullo scioglimento dei ghiacciai del Monte Rosa, del Cervino, del Gran Paradiso e del Monte Bianco:

https://www.cosebellemagazine.it/ladieu-des-glaciers-i-ghiacciai-scomparsi-al-forte-di-bard/4727/

Per concludere la breve rassegna ci spostiamo sul portale TechPrincess.it principalmente specializzato sull’utilizzo della tecnologia nella vita quotidiana.

Molto stimolante la lettura che si può fare con un’inchiesta che si sviluppa intorno allee nuove abitudini ed ai cambiamenti in atto, certamente ancora di incerta direzione, che riguardano i consumi alimentari e il modo di fare la spesa:

Spesa online: come sono cambiate le nostre abitudini (techprincess.it)

 

Sul “Tavolo del Riuso” s’incontrano innovazione sociale ed economia circolare

Il “Tavolo del Riuso” nasce a Torino nel 2016, su stimolo della Compagnia di Sanpaolo, per aggregare alcune tra le esperienze più significative della città realizzate da parte di associazioni culturali, cooperative sociali, testate giornalistiche operanti nel settore no profit e con attività riferire alla tutela dell’ambiente ed al contesto dell’economia circolare.

La focalizzazione dell’attenzione e dell’impegno espresso dal “Tavolo” è quello di lavorare sul tema del Riuso, anche per andare oltre l’approccio diffuso che spesso si limita alla fase del Riciclo. L’obiettivo principale su questo argomento è dunque quello di creare e diffondere conoscenza, coordinamento e maggiori sinergie tra gli operatori dei diversi ambiti del riuso.

I soggetti che animano il “Tavolo del Riuso” stanno portando avanti numerose iniziative che s’incentrano sulle relazioni possibili e virtuose tra crescita dell’economia circolare e aumento del benessere sociale”, per seguirle e rimanere aggiornati si può seguire il loro diario online:

Diario – TAVOLO DEL RIUSO

Kyoto Club, progetto Climate Neutral CAP (CNC) per una PAC a emissioni zero

Il progetto CNC per una PAC a emissioni zero è promosso da Kyoto Club, con il contributo della Direzione Generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione europea. Il contesto di riferimento è la PAC – Politica Agricola Comune oltre il 2020 della Commissione europea per la resilienza climatica e per la protezione del suolo.

Gli obiettivi principali del progetto mirano ad accrescere il livello di informazione sui vantaggi della PAC in ambito sociale, economico e ambientale in EU, in particolare tra le giovani generazioni che vivono nelle aree urbane. Si tratta dunque di una serie di attività replicabili nelle regioni dell’UE con cui si intende promuovere gli orientamenti e gli obiettivi della PAC, grazie al coinvolgimento e al ruolo attivo dei giovani agricoltori, al fine di avviare un dialogo sulle criticità dell’integrazione delle aree rurali e raccogliere proposte per trovare soluzioni intelligenti da proporre ai Governi regionali.

Tra gli obiettivi specifici ci sono l’accelerazione dei tempi di recepimento delle misure della PAC per l’economia, la società e le aree rurali, coinvolgendo i cittadini europei e i rappresentanti politici e delle Ong del settore agricolo; la
sensibilizzare gli studenti delle aree urbane sui temi della PAC per uno stile di vita più sano, con un approfondimento sul biologico, sullo sviluppo sostenibile, sulla resilienza climatica e sulla protezione del suolo; l’aumento della consapevolezza degli stakeholders del settore agroalimentare, in particolare dei giovani imprenditori, sulle misure della PAC per l’agricoltura biologica dell’UE e per uno sviluppo sostenibile.

Per tutte le altre informazioni sul progetto CNC e sulle azioni previste, in corso di realizzazione fino all’estate del 2021, si rimanda al sito del Kyoto Club, alla pagina:

Kyoto Club | Contro i cambiamenti climatici con nuove energie

Alimentazione biologica, Progetto europeo BiolsEU – BIOrganicLifestyle.EU e evento B/OPEN

Il progetto internazionale “BIOrganicLifestyle.EU”, in sigla BiolsEU,

BiolsEU – Bio Organic Lifestyle

proposto dai maggiori enti del settore agroalimentare biologico italiano ed olandese per rafforzare la considerazione del settore agroalimentare biologico europeo in tre mercati interni (Germania, Italia e Francia) e incrementare la quota dei prodotti biologici sul mercato europeo.

Questi mercati target mostrano infatti un grande potenziale commerciale (sia in termini di volume che di valore), soprattutto sulla base del crescente interesse per i prodotti con logo biologico europeo, tra cui spiccano l’olio extravergine di oliva, il vino, i cereali, la frutta e la verdura.

Le attività del progetto, di durata triennale, costituiscono un messaggio organico indirizzato a diversi gruppi target (consumatori, commercianti e influencer) per garantire informazioni dettagliate e chiare sugli alimenti biologici e sui loro effetti positivi sullo stile di vita e sulla dieta.

In particolare, per i consumatori europei il tema del cibo biologico sta diventando sempre più una questione cruciale in Europa. I consumatori sono ora più preoccupati per le loro abitudini alimentari: provenienza dei prodotti, metodi di trattamento e lavorazione, garanzie di sostenibilità e sicurezza, genuinità e gusto.

Per queste ragioni il settore biologico in Europa sta crescendo più velocemente di qualsiasi altro nel comparto alimentare e delle bevande, e questa tendenza positiva continuerà anche nei prossimi anni. I prodotti biologici che il progetto BiolsEU promuove debbono essere certificati in conformità con il regolamento biologico europeo e rispettare il sistema di qualità adottato dall’Unione Europea.

Proprio in questi giorni lo staff del progetto BiolsEU sta realizzando una serie di eventi di informazione e disseminazione in occasione dei quali sono stati, tra le altre iniziative, diffusi dati di aggiornamento sulla produzione e il consumo di prodotti biologici 2019 nella UE, le stime per il 2020 e i risultati di un’indagine sul consumo biologico in Italia, Francia e Germania.

Altro tema molto rilevante, oggetto di webinar, è quello dei materiali ecocompatibili per il packaging del settore food. Essendo in effetti considerato un’importante fonte di inquinamento, a causa dell’enorme diffusione della plastica, per la realizzazione di questo tipo di packaging vi è oggi un grande interesse nella ricerca di materiali alternativi che abbiano un minore impatto ambientale.

Altra importante iniziativa co promossa dal progetto BiolsEU è stata la rassegna B/OPEN ospitata da VeronaFiere:

B/Open – Bio foods & natural self-care trade show (b-opentrade.com)

Questa iniziativa ha riunito circa 75 operatori sei settore e delle filiere bio che si sono incontrati e confrontati su tutto ciò che concerne il cibo e gli altri prodotti biologici, dalle materie prime alla trasformazione, confezionamento, distribuzione e commercializzazione.

GDO e packaging: cresce l’attenzione alla sostenibilità.

Dall’Osservatorio Packaging del Largo Consumo di Nomisma emerge il crescete interesse da parte delle aziende della Grande Distribuzione Organizzata per la sostenibilità ambientale e sociale, a partire dalla scelta del packaging.

Il punto centrale dello studio si può riassumere così: la sostenibilità, ambientale e sociale, è un incontrastato elemento di attenzione e leva decisionale sia per le insegne della GDO italiana che per i consumatori.

L’attributo più qualificante su cui si lavora per affermare la sostenibilità dei prodotti alimentari è il packaging. In questo senso si ricercano e prediligono requisiti quali riciclabilità, utilizzo di materiali rinnovabili o vegetali e ricorso a confezioni con materiali a ridotte emissioni di CO2.

L’Osservatorio nel suo secondo report mette in risalto come dall’inizio del 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria, i consumatori italiani stanno mostrato maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale dei prodotti alimentari che scelgono. Infatti, il 27% ha incrementato gli acquisti sostenibili ed ecofriendly, rispetto al periodo precedente alla pandemia, mentre il 23% ha preferito orientarsi verso articoli con un packaging igienico e sicuro. Il 21%, poi, predilige punti vendita che promuovono prodotti green.

Anche i dati tendenziali sembrano confermare questo mutamento di comportamenti, poiché il 42% degli shopper dichiara che darà più importanza all’acquisto di beni alimentari sostenibili nel 2021, con un incremento stimato del 39% (rispetto al 2019) per la preferenza al packaging a basso impatto ambientale, del 34% per quanto riguarda i prodotti sostenibili (tutela ambientale, lavoro equo, …) e del 30% per il mercato del biologico.

Terzo Forum Bioeconomia delle Foreste, 19 novembre

Legambiente prosegue il pluriennale impegno per la gestione forestale sostenibile, con il fine di stimolare una nuova strategia per la più importante infrastruttura verde del Paese:

 

Questa linea di azione dell’Associazione passa soprattutto attraverso l’organizzazione del Forum Bioeconomia delle Foreste, giunto quest’anno alla terza edizione, la quale si svolgerà on line il prossimo 19 novembre.

A questo link tutte le informazioni utili per la partecipazione:

https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2020/11/STD-forum-Bioeconomia-Foreste.pdf

Da ricordare che il tema della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale s’interseca virtuosamente con quello della sopravvivenza e rinascita delle comunità insediate nelle località di montagna, spesso approfondito come da ultimo in questa occasione:

Il Progetto Saturno per la bioeconomia circolare in Piemonte

Il progetto Saturno nasce all’interno del territorio del Piemonte per favorire lo sviluppo di una filiera di bioeconomia circolare attraverso la creazione di nuovi processi e nuovi prodotti, con particolare attenzione al recupero e riuso della anidride carbonica:

https://saturnobioeconomia.it/

Il progetto Saturno, cofinanziato dalla Regione Piemonte con fondi POR FESR 2014/2020, nel merito è principalmente dedicato alla creazione e gestione di una bioraffineria per la conversione dei rifiuti organici e della CO2 in biocarburanti, bio-fertilizzanti e biochemicals.

Questa bioraffineria rappresenterà un esempio pratico di economia circolare a livello urbano grazie alla creazione di nuovi processi e nuovi prodotti, con particolare attenzione al recupero e riuso della CO2.

Tale progetto di piattaforma tecnologica bioeconomia è stato voluto da un partenariato composto da oltre venti soggetti pubblici e privati, guidati dal parco scientifico e tecnologico per l’ambiente “Environment Park” di Torino.

Questi i 3 assi di sviluppo del progetto:

– FORSU: creazione di composti ad alto valore aggiunto dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani, in un’ottica di bioraffineria sostenibile;

– PLASTICHE: separazione e valorizzazione delle plastiche di scarto, anche per la produzione di componentistica per il settore automotive;

– CO2: cattura e valorizzazione della CO2 (anidride carbonica) prodotta da cogeneratori, automobili, cementifici e conversione a metanolo e ABE.